CARA NINA Gli Scritti di Don Silvio Favrin

Cara Nina,

Ciao! è bello salutarci con questa espressione veneta, confidenziale e affettuosa. Come Piaceva a te: care tose. cara Gnese, cara amia Bia, cari da Dio, cari tuti ......

Cara Nina, "con questo scrito ti faccio sapere che noi stiamo bene e così spero anche di te".

Tutti abbiamo sofferto e anche pianto quando tu sei partita. Si stava volentieri assieme a te, a gustare la tua presenza, le tue parole sagge, il tuo sorriso, le tue commedie, poesie, racconti ... Ci piaceva anche la tua 500 verdolina.

Tu eri la fantasia e la memoria viva della nostra "Città Murata". del suo spirito più nobile e della sua cultura. e ci hai insegnato, sorridendo a conservare il ricordo delle nostre radici, e hai offerto la tua ricchezza dei tuoi doni alla comunità.

Ora "le sue mura rosse, con la cresta "sono abbracciate da un anello bianco in segno nuziale, con i lampioni nuovi; la Busa delle Muneghe non trova ancora pace; le catalpe cementa te stanno scomparendo; la Corte de le Bele Done è abbandonata agli incantesimi di notti lontane; i Do Mori sono diventati cento e cento, e non si sa dove alloggiarli; il Ponte de le Bale, pieno di fiori, è aperto all'accoglienza e ospitalità, se il foresto non si incanta davanti al Palazzetto Preti, e la Madonna del Giorgione è profuga a Venezia.

Poi ci hai raccontato le gustosissime storie di vita e civiltà contadina in casa di "Gnese", nel variare delle stagioni:

“in armonia con tuta la natura,

quando i albari te ciama,

i fiori te inprofuma,

l'acqua te specia,

tuti te saluda, te ama, te speta”.

In fiduciosa, quasi magica confidenza con il Sacro: "Cuor di Gesù tul sai, Cuor di Gesù tul vuoi, Cuor di Gesù tul puoi, Cuor di Gesù tul vedi, Cuor di Gesù tul provedi”.

E in naturale, simpatica familiarità con tutte le creature. chiamando gli animali con il nome delle persone, e rivolgendosi a una persona, chiamandola: vaco, luio, trojo .........

Continuano i problemi che ti preoccupavano e coinvolgevano crescono le Banche e i soldi, ma troppa gente ne ha troppo pochi; la Chiesa di S.Giacomo è ancora malmessa, però si spera in via di guarigione; in compenso, dopo 30 anni, è finita la bella chiesa dell'Ospedale e Casa di Riposo; sono sempre lunghe le liste d'attesa nell'Ospedale;

Il Comitato per la cura dei tumori, presieduto da Te per tanti anni, ha deliberato di intitolare la Prossima Borsa di studio di 30.000= euro, alla Nina Scapinello, e di aiutare l'Associazione Alzheimer: e la tua Filodrammatica vuole continuare con fedeltà ed entusiasmo l'attività di beneficenza recitando per l'AIAS. l'AVIS, i LEBBROSI e le altre iniziative di volontariato, umanitarie e culturali. Perché non vada perduta la tua Preziosissima eredità.

Questa sera siamo qui nel tuo Teatro Accademico, con il Sindaco e tanti amici per dirti grazie e penso ti farà piacere sapere che non ti dimentichiamo.

E come va, cara Nina, la tua vita lassù con la nuova Compagnia celeste?.. Hai ancora freddo?.. La nostra gente contadina povera e con la fame arretrata, sognava il Paradiso dove si mangiava a sazietà "pan de oro e luganega d'argento"!... A te avranno consegnato una penna d'oro per scrivere una Commedia Divina!..

Sarai riuscita a convincere qualche Angelo musicante, con Santa Cecilia all'organo per accompagnare poesie e filastrocche con le rime scombinate e senza tante prove dopo le fatiche quotidiane. come qui, perchè là non si lavora e si è sempre a "filò", a cantare, ricordare, pregare e godere. Di sicuro avrai coinvolto perfino il silenzioso S.Giuseppe e Mosè e S.Brigida, S.Eufemia a recitare assieme a Santa Mamma nella sagra di tutte le settimane, in mezzo a un “Prà de margherite" sempre fiorite, come invito alla festa fraterna, con la "Madonna del Caravajo” e tose, morosi, todeschi, italiani, inglesi, preti ....  finalmente tutti insieme, beati e contenti, in pace.

Adesso, Cara Nina avrai capito anche quella "Morte stramanona" inquietante che ci faceva discutere, per non riuscire a esprimere la realtà irreale della morte, che non si lascia gestire e sembra annullare coscienza, intelligenza, vita e accettata come un inevitabile con rassegnazione e con paura: ora sai che è il prinsipio de eternità.

Termino col salutarti," un abracio streto da tuti noi che ti abiamo nella mente e nel cuore".

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